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64° ANNIVERSARIO

VENERABILE FLORA MANFRINATI

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La Celebrazione è stata presieduta da S.E.R. Mons. Piero DelBosco, Vescovo di Cuneo e Fossano, il quale nell’Omelia ha sottolineato l’impegno apostolico sempre più attuale della Venerabile Flora Manfrinati.

 

L’IMPEGNO APOSTOLICO DI FLORA SEMPRE PIU’ ATTUALE

 

Alla Concelebrazione hanno partecipato Don Fernando Scarpa, delegato dell’Opera  aMottatonda Nuova (Fe), Don Gianfranco Molinaro, Parroco di Testona (To), Don Michele Pellegrino, Parroco Madonna degli Angeli (Torino), Don dario Superina, Rettore della Chiesa di San Giovanni Evangelista in Torino e Don Luigi Testa, Direttore della comunità salesiana di San Giovanni Evangelista in Torino

 

Partirei proprio dalle parole che sono state messe in bocca a Gesù, che ha pronunciato in quel momento in cui è apparso agli Apostoli, camminando sulle acque in mezzo alla tempesta:”Non temete, sono Io, non abbiate paura”, parole che il Risorto dice tutte le volte che appare e da cui consegue la presenza di Cristo in mezzo a noi. Così i primi cristiani non hanno avuto paura ad affrontare il mondo, organizzandosi all’interno della Chiesa in ruoli diversi. I Dodici hanno prevalentemente il compito dell’annuncio, d’altronde sono loro che hanno risposto per primi alla chiamata del Signore, hanno visto tanti Suoi sguardi e ascoltate tante Sue Parole; altri sette, invece, sono incaricati della carità, soprattutto per il servizio delle mense, per l’attenzione alle vedove. Questa è la Chiesa, che risponde ai problemi del tempo e mi sembra che proprio su questa linea si inserisca Flora Manfrinati.

In questa settimana ho preso in mano quel libro, uscito nel 2003, pensando di leggere un po’ qua e là, mentre poi ho letto dalla prima all’ultima riga, conquistato dall’attualità di Flora Manfrinati e dal suo impegno apostolico, praticato in tutte le categorie e condizioni sociali, dalle “Massaie rurali”, alle ragazze del Magnificat; dal reparto delle malattie infettive presso l’ospedale militare, a tutti i sofferenti; dalle bambine di S. Michele all’Azione Cattolica e alla C.O.R.: istruzione e formazione religiosa segnano il suo impegno apostolico dall’infanzia, con teatri e drammatizzazioni, come testimonia tuttora la scuola di Palera, da Lei fondata, fino ai corsi di religione per adulti, maestre comprese, ed alla fondazione dell’Opera di Nostra Signora Universale, di cui è stata prima direttrice Lina Prosa, Sorella d’Amore e di Fede, Opera che offre un percorso di studi completo dai 2 anno alla maggiore età.

Sulla scia di tanti Santi Sociali, Cottolengo, Paleari, Boccardo, Fratel Teodoreto, Flora diceva: “Dobbiamo fare il bene per il bene”. Tale messaggio è attuale per tutti noi: in qualunque ambiente ci troviamo, in qualunque situazione siamo immersi, preoccupiamoci di fare “il bene per il bene”.

  • Non per riconoscimenti personali, “Lavora nel campo e sparisci nell’ombra” – diceva.  Nascondimento anche della sofferenza sia fisica che morale.

  • Nascondimento delle piaghe dolorose, perché diceva che occorre “Soffrire senza far soffrire”.

  • Nascondimento per le incomprensioni, umiliazioni ed ingiuste accuse subite.

  • Nascondimento come frutto del suo Amore per Dio e l’uomo: Il mondo è la mia patria e tutti sono miei fratelli”

  1. Amore per Maria, vista come la sorgente di tutte le Grazie, culla della Redenzione, incontro tra Dio e l’uomo; ed ecco i suoi pellegrinaggi con l’Unitalsi a Lourdes, luogo di santità.

  2. Amore per la Santissima Trinità e l’Eucarestia, che il Concilio Vaticano II definisce fonte e culmine della vita cristiana: voleva infatti portare tutti al Tabernacolo e colpiva il suo raccoglimento al ritorno dalla Comunione

  3. Amore alla Chiesa, vissuto con umiltà, dal servizio allo zio sacerdote all’adeguamento al Magistero, infatti si è lasciata guidare da direttori spirituali in atteggiamento interiore di profonda umiltà, per conformarsi veramente al Signore, per far sì che la Parola di Dio penetrasse in Lei. Allora questa grande testimonianza io sono convinto dobbiamo farla nostra.

     

    Ed ha pregato per tutti gli uomini di Chiesa, dal Cardinal Fossati, per cui nutriva una speciale devozione, al Santo Padre, come testimonia la giaculatoria a Nostra Signora Universale.

    In sintonia con il Vangelo di oggi, (Gv. 6,16-21) Flora non ha avuto paura: si è “buttata” per il bene delle anime ed il suo esempio è attuale per noi in questo momento storico di incertezza, di ricerca della propria identità, di timori a livello internazionale; non possiamo dimenticare, infatti, l’attacco di queste ore alla Siria dove purtroppo pagano sempre i poveri, i deboli, mai i pezzi grossi.

    È attuale il suo esempio per questo nostro momento che dobbiamo vedere come un tempo di Grazia, un tempo benedetto da Dio, nel quale siamo chiamati a dare la nostra testimonianza, perché alla sequela di Flora, che ha vissuto la propria sofferenza come dono, la Chiesa è chiamata a rispondere ai problemi del tempo, come ha fatto Flora, che ha lavorato nel nascondimento, per far risplendere l’opera di Dio in mezzo a noi.

     

                                                               Dalla registrazione senza la revisione dell’autore

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